Si salvi chi può!

2013-14

Campagna Nazionale per la Cittadinanza 2013-2014

La povertà è il risultato dei comportamenti umani e può perciò essere sradicata e vinta grazie all’impegno profuso degli esseri umani
Nelson Mandela – Febbraio 2005, Londra

 

Introduzione

La Campagna per la Cittadinanza è il dispositivo educativo attraverso il quale ci educhiamo insieme in un percorso comunitario. Siamo una comunità in cammino che genera capacità civica attraverso l’incontro continuo, lo studio e l’impegno, favorendo il protagonismo di ciascuno di noi, muovendo al desiderio di assunzione di responsabilità.

Con la Campagna per la Cittadinanza vogliamo generare competenze, condividere saperi e conseguire risultati tenendo conto di alcune attenzioni: Vita, ovvero il significato che l’argomento assume nel vissuto di ciascuno; Storia, ovvero il significato dell’argomento assunto dalla storia e dal contesto attuale, confrontando realtà e testimonianze; Impegno, ovvero le decisioni individuali e collettive che il lavoro della Campagna induce tanto nella sfera personale, quanto in quella socio-politica.

La Campagna è uno strumento rivolto ai GEC di ACMOS e ai gruppi delle Associazioni che si sono federate ad Acmos e si stanno federando, nell’ambito del progetto Armadillo.

Ogni Campagna prende le mosse dagli avvenimenti che ci hanno particolarmente impressionato. Scegliamo di partire dai fatti per rendere la Campagna un’esperienza condivisa che ci permette di restare agganciati alla realtà, alla Storia che incalza.

Campagna 2013-14: il bandolo

Ogni Campagna prende le mosse da alcuni fatti che ci fanno riflettere e muovono le nostre coscienze. La crescente disoccupazione giovanile, l’elevato numero di sfratti esecutivi nelle nostre grandi città, il gioco d’azzardo con tutto quello che ne consegue, l’aumento della tassazione, il preoccupante livello di violenza (razzismo e omofobia), il consenso sempre maggiore di idee e movimenti estremisti: tutto questo lo riconduciamo al tema della povertà di prospettive. Il frigorifero del nostro futuro è vuoto!

Vogliamo partire da questo assunto per chiederci quindi: che cosa comporta questa “povertà di futuro”? Di cosa siamo poveri? Dentro questo frigorifero cosa manca? Cosa ci vogliamo mettere? Non crediamo sia una questione esclusivamente materiale.

Ce lo chiederemo insieme e lo chiederemo ai ragazzi delle scuole, lavorando in due direzioni: ci alfabetizzeremo sul tema, studiando e ricercando il concetto di povertà e i criteri di misurazione; indagheremo la percezione del fenomeno, analizzando poi i dati emersi.

A questo punto, avendo capito cosa bisogna mettere dentro il nostro frigorifero, ci chiederemo dove andare a prendere quello che serve.

“Si salvi chi può!” è l’urlo di chi è colpito dalla ineluttabile sventura. La nave sta affondando, ma le scialuppe di salvataggio non bastano per tutti. Ognuno ricerca la propria salvezza, forte delle proprie individuali condizioni che gli permettono delle opportunità di scampo, che ai più fragili, ai meno ricchi, ai meno potenti, ai meno violenti non saranno mai concesse. Noi vogliamo contestare questo adagio marinaresco, che cede all’individualismo e alla solitudine di fronte alla povertà, scommettendo sulla capacità di saper costruire insieme delle esperienze concrete e positive che provino a generare delle risposte alla povertà di futuro.